Cos'è strage piazza fontana?

Strage di Piazza Fontana

La strage di Piazza Fontana fu un attentato terroristico compiuto il 12 dicembre 1969 a Milano, presso la sede principale della Banca Nazionale dell'Agricoltura in Piazza Fontana. L'esplosione causò 17 morti e 88 feriti.

L'attentato è considerato uno degli eventi più gravi e simbolici della cosiddetta Strategia%20della%20tensione, un periodo storico caratterizzato da violenze politiche e tentativi di destabilizzazione democratica in Italia.

Responsabilità e Indagini:

Le indagini successive furono lunghe e complesse, segnate da depistaggi, errori e controversie. Inizialmente, le accuse si concentrarono su anarchici, in particolare Pietro%20Valpreda e Giuseppe%20Pinelli. Pinelli morì in circostanze controverse durante un interrogatorio.

Successivamente, emersero prove che coinvolgevano gruppi neofascisti, in particolare Ordine%20Nuovo. Dopo un lungo iter giudiziario, diverse sentenze hanno accertato la responsabilità di militanti neofascisti come Franco%20Freda e Giovanni%20Ventura, sebbene non siano mai stati definitivamente condannati per l'attentato a causa della prescrizione dei reati. Altri nomi legati a gruppi eversivi di destra, come Delfo%20Zorzi, sono stati indicati come responsabili.

Conseguenze:

La strage di Piazza Fontana ebbe un profondo impatto sulla società italiana, contribuendo a un clima di paura e incertezza. L'attentato accelerò la repressione del dissenso politico e portò a un aumento della polarizzazione ideologica. La ricerca della verità sui mandanti e gli esecutori della strage è rimasta un tema centrale nel dibattito pubblico italiano per decenni.